Fagiano
Rutelli era un pollastro presuntuoso che un giorno decise di diventare fagiano.
Detto fatto, si cambiò le penne e, lasciati i vecchi amici del pollaio, prese dimestichezza con certi tipi loschi che gli promettevano la salvezza dell'anima. Corbacci neri e furbe faine divennero la sua nuova compagnia, basta col pastone, si dicevano l'un l'altro, è meglio il grano, e con insolenza se ne riempivano la pancia.
Ora che le guardie hanno scoperto uno dei soci a rubare, Francesco ha un bel dire che lui non è della banda, ma solo un misero pollo. Le penne false gli si sono attaccate così bene che non si staccano più.
Giovanni Zanzani
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