Barbone
Poteva mancare un cane barbone nella storia di questa incommensurabile fattoria? Certo che no! Il cane barbone in ghette e marsina si chiamava Giulio. Da dove provenisse, erano in pochi a saperlo, anche se in giro si mormorava che avesse fatto fortuna con una congrega di ladri, ma nella fattoria non si andava tanto per il sottile. Giulio, il barbone ammaestrato che compitava i numeri come un ragioniere, fu immantinente nominato ministro del tesoro!
Il verro che comandava la fattoria batteva le zanne di fronte al folto pubblico degli animali, ed ecco il barboncino saltare sul piedistallo a eseguire l'esercizio facendo scrosciare gli appalausi.
- Quanti bonbon ci sono nella scatola? - chiedeva il verro con la faccia truce. Il cagnolino muoveva le zampe su e giù dieci volte. - Dieci bonbon! Bravo il nostro cane aritmetico! Dieci bonbon da distribuire al rispettabile pubblico!
Il cagnolino ammaestrato scendeva tra la folla e distribuiva le caramelle.
Poi le cose si sono messe male, il porco le caramelle se le spartiva con gli amici e al cane capitava spesso di sbagliare, nella scatola di caramelle per gli spettatori ce n'erano sempre meno.
- Dove hai messo i bonbon, cagnaccio della malora?
E giù pedate.
- Tira fuori i bonbon, sacco di pulci!
E giù legnate sul muso.
La povera bestia non sapeva più cosa fare per scampare alla furia del porco.
- Figlio di un cane - esclamava quello roteando gli occhi - o tiri fuori i bonbon che hai rubato, o ti faccio secco!
Il pubblico rideva e gli tirava sassi, la vita del barbone si era fatta davvero grama.
Scomparso il maiale, Giulio è scappato. Il cane aritmetico deve essere tornato tra i suoi vecchi amici che saranno pure dei ladri, ma almeno non lo picchiano.
Giovanni Zanzani
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