Cronache dalla campuria
a cura di Giovanni Zanzani
24 gennaio 2011 Fantasia
(L'articolo ci è stato spedito dall'autore da Sao Felipe, Ilha do Fogo, Cabo Verde, terra di balenieri)
Girando per le strade della Campuria si osservano ancora parecchie edicolette devozionali.
Si tratta di colonnine che terminano con una nicchia contenente, se il ragazzaccio di turno non l'ha rubata, l'icona del santo, quasi sempre una Madonna col bambino. Venivano erette per ricordare un evento straordinario, una caduta da cavallo conclusasi felicemente oppure una pestilenza che aveva risparmiato gli abitanti della contrada. Dalle mie parti, meravigliosamente restaurata, ce n'è una nel punto esatto dove un viandante venne sbranato dai lupi. A volte infatti l'immagine sacra doveva segnalare il luogo dove una vita si era interrotta, dunque un punto di passaggio col mondo che si immaginava al di là del nostro. Io nutro grande attaccamento a questi simboli dell'immaginario, essi testimoniano quanto sia sempre stata forte nell'uomo l'esigenza di coltivare la fantasia. In fondo che cos'è la religione se non il primo tentativo di sublimare l'esperienza dei sensi? È pur vero che di essa ci si è serviti per dominare e dividere i popoli, e questo è l'aspetto triste, ma essa fonda le proprie credenze sul carattere immaginifico dell'intelligenza umana, che è l'aspetto che mi piace. Dunque evviva santi e prodigi, e al diavolo preti, cardinali e papi..
Giovanni Zanzani
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons .
La prossima cronaca verrà pubblicata il 7 febbraio 2011