Cronache dalla campuria
a cura di Giovanni Zanzani
25 ottobre 2010 Un santo coi baffi
Qualcuno ha detto che le mie cronache parlano quasi sempre di animali. È così, le storie che vi racconto sono spesso storie di bestie. A dir la verità, ho dedicato spazi pure al Presidente del Consiglio e ai suoi ministri, ma anche lì non mi sono allontanato molto del mondo degli animali, così non posso negare che la critica sia fondata.
Image Una ragione c'è ed è che questa rubrica di cronaca è nata e vive in una terra di agricoltori, uomini condannati da millenni alla poco invidiabile fortuna dell'isolamento invernale e delle estenuanti fatiche estive, col solo conforto della compagnia degli animali domestici. Anche se il destino di questi amici a quattro zampe è quello di finire in graticola, oppure appesi a pezzi alle travi di una cantina fresca, gli animali hanno sempre rappresentato in campagna una presenza amata e onorata. Queste bestie dunque hanno più titoli per comparire nelle mie cronache di quelle che fanno parte dell'esecutivo di governo, bestie assai più voraci e dannose per i nostri granai.
Oggi vi parlerò di uno dei pochi animali che qui in Campuria non diventano alimenti (almeno in tempo di pace). Tuttavia, al fine di convincere gli editori che la mia rubrica è più di un almanacco rurale, sconfinerò nella metafisica.
La notizia è che un gatto è scampato miracolosamente a un terribile incidente stradale quando una vettura è uscita di strada per non investirlo. È accaduto lungo una via che si chiama San Silvestro, un tempo aperta campagna, ora uno dei luoghi dove l'inurbamento ha portato capannoni e parcheggi di Tir. I dati in mio possesso non contemplano il colore del felino, dalla tinta della sua pelliccia avrei potuto capire se il fatto che la vettura lo abbia evitato sia da attribuire all'amore per gli animali da parte del guidatore oppure al suo tentativo di non incrociare la propria rotta con quella di un gatto nero, evento giudicato nefasto da un folto numero di persone. L'ora in cui è avvenuto il sinistro è collocata nel primissimo mattino. Cosa facesse il micio lungo l'arteria è un mistero, i gatti trascorrono la notte seguendo odori e sapori a noi ignoti per rincasare all'alba, ed è stato proprio sul fare del giorno che lo sfortunato automobilista se l'è trovato di fronte. Una brusca frenata e il danno era compiuto, automobile nel fosso e guidatore all'ospedale.
Lungo la via c'è un bar che espone sull'insegna la figura di gatto Silvestro. La curiosità di quell'insegna è nell'aureola che è stata aggiunta al famoso personaggio dei cartoni animati, trasformandolo in un San Silvestro da pala d'altare sul quale potrebbe svolazzare il canarino Titti vestito da cherubino. Così il celebre felino dei fumetti, diventato santo per esigenze pubblicitarie, ha compiuto il miracolo di salvare la vita al suo fratello insonne e girandolone. L'automobilista invece non doveva avere santi in paradiso perché è finito con le ossa rotte.
Giovanni Zanzani
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La prossima cronaca verrà pubblicata l'8 novembre 2010