Cronache dalla campuria
a cura di Giovanni Zanzani
22 novembre 2010 Ritratti
Lungo una delle strade della Campuria c'è una statua all'ingresso di un piazzale. Il proprietario faceva il cementista e la statua è di cemento. La creò un suo garzone un giorno che aveva preparato troppo impasto per la colata dei pozzi fognari.
Non sapendo dove mettere tutto quel cemento pensò di costruire una donna. Il viso quel garzone non lo sapeva modellare e la statua ne è priva, ha solo un abbozzo di naso, ma niente occhi né bocca. Somiglia ai manichini di De Chirico con la faccia che sembra un uovo. I capelli invece ci sono. A vederla da lontano la statua ricorda una donna vera, ma da vicino fa venir rabbia, si capisce che l'autore era un asino con nessuna capacità di scultore, un fannullone buono a nulla pieno di presunzione. Adesso lui chissà dove è finito, lei invece è rimasta sul cancello a segnalare che una volta c'era un cementista. I ragazzi di notte la dipingono con spry di colori sempre diversi.
Anche a Roma c'è una statua, ma quella è bella per davvero e rappresenta Marte. Ha più di duemila anni e in tutto questo tempo le si è staccato il pistolino. Il nostro primo ministro ha incaricato qualcuno di applicare a quel glorioso rudere un pene posticcio. Anche il nostro primo ministro è un asino pieno di presunzione, non sa che non si devono modificare le opere d'arte ed è convinto, pensando alla propria vita e alle proprie azioni, che quella sia la parte più importante del corpo umano.
Un giorno la statua di Marte verrà ripulita e quell'orpello, dotato di un autonomo piedistallo, rimarrà nei secoli a ricordare il primo ministro.
Giovanni Zanzani
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La prossima cronaca verrà pubblicata il 6 dicembre 2010