Leggo dalle note di rilascio 9.0: https://sourceforge.net/p/gazie/discussion/468173/thread/ff1b8872c4/?limit=25#46e8
"*In particolare adesso convivono insieme la trasmissione della password dal browser al server sia in chiaro che con hash sha256.
Infatti subito dopo l'aggiornamento noterete che pur immettendo le credenziali giuste non riuscirete ad accedere, cosa che vi sarà permessa al secondo tentativo, questo escamotage si è reso necessario per avere sul server la password in chiaro come avveniva sulle precedenti versioni e quindi procedere con l'hash anche lato server.
Dalla prossima 9.01, invece, dal browser verrà inviato il solo hash sha256 e non più in chiaro, in ogni caso (password in chiaro o criptata) l'hash presente sul database sarà diverso da quello passato in rete."
Io nei prossimi giorni farò il passaggio dalla 8.08 alla 9.02, cosa che ho già provato una volta ma non essendo riuscito a risolvere il problema dell'accesso avevo fatto rollback.
Chiedo quindi se gentilmente mi potete indicare come mi devo comportare dopo aver eseguito l'aggiornamento, visto che "l'escamotage" (pur immettendo le credenziali giuste non riuscirete ad accedere, cosa che vi sarà permessa al secondo tentativo, questo escamotage) indicato nelle note sopra citate l'ho già provato ma non ha funzionato.
Grazie a Dario
Comincio con l'informarvi che prima di aggiornare a questa versione è indispensabile passare per la 9.00 e che tutti gli utenti siano entrati ovvero abbiano fatto il login almeno una volta utilizzando la 9.00; diversamente gli stessi non riusciranno ad accedere più al programma. Qualora vi troviate in uno stallo del genere la soluzione c'è, ed è ad appannaggio dell'amministratore di sistema, o meglio di chi ha accesso al database, si tratta di rigenerare l'hash della password utilizzando l'apposita utility gazie/passhash.php e quindi fare copia incolla dello stesso dentro la colonna user_password_hash della tabella gaz_admin.
Se siete disposti al suddetto lavoro manuale potete aggiornare anche direttamente da versioni più vecchie senza altre preoccupazioni.
Grazie a Antonio De Vincetiis