La Pavona
Mi raccontava un amico che, il vecchio custode del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, raccontava con dovizia di particolari, delle manifestazioni notturne del fantasma della "Pavona" (così il popolo faentino chiamava Cassandra Pavoni), in giro per i saloni del Museo. Forse in questo modo, fra le ceramiche che l'avevano così esplicitamente celebrato, Cassandra, poteva rivivere il suo amore clandestino per Galeotto Manfredi (Signore di Faenza), abbondantemente ricambiato, pur se sacrificato alla "ragion di stato". Galeotto, infatti, sposò Francesca Bentivoglio (figlia del Signore di Bologna), dalla quale fu fatto uccidere, qualche anno dopo (istigata dai suoi familiari e partecipando attivamente all'omicidio). La "Pavona", sopravvisse a tutti i personaggi della tragedia e concluse i suoi giorni, col nome di suor Benedetta, nel convento di San Maglorio (del quale, i locali del Museo, ne inglobarono poi una parte).
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