I giganti
"C'erano poi in quel tempo sopra la terra dei giganti. Or dopo che i figli di Dio si congiunsero con le figliole degli uomini e queste partorirono, ne vennero fuori quegli uomini potenti, famosi nei secoli" (Genesi: VI, 4).
Abbiamo già visto come, secondo la tradizione, le fate furono considerate il frutto degli amori degli angeli con le figlie degli uomini, ma il libro della Genesi, continua affermando quanto sopra trascritto e testimoniando, così, sull'origine dei giganti.
Anche in Romandìola, circola l'antica leggenda agiografica secondo la quale, San Cristoforo, in origine, sarebbe stato un gigante pagano (di nome Reprobus), che viveva in Palestina. Questi, traghettava i viandanti attraverso un fiume, caricandoseli sulle spalle ed un giorno, gli capitò di trasportare un bambino, che andava sempre più appesantendosi, lungo il tragitto.
Una volta faticosamente raggiunta l'altra sponda, il bambino, rivelò essere Gesù; da quel giorno, convertitosi, il gigante assunse il nome di Cristoforo: portatore di Cristo ( e della sua fede).
Secondo la novellistica popolare italiana, i giganti abitano soprattutto le regioni montuose del nord; nessuna segnalazione ci è pervenuta, della loro esistenza sul nostro territorio, anche se, a Bombiana (presso Gaggio Montano), sarebbero state ritrovate ossa appartenute ad uomini giganteschi; considerata la vicinanza di questa località al nostro territorio, forse un tempo, anche le zone montuose della Romandìola, erano popolate di esseri di questo tipo, dei quali si sarebbe poi persa memoria, o se ne sarebbero confusi i connotati.
Infatti, come già riferito, il "mago dalle sette teste", ad esempio, era descritto come una specie di gigante Polifemo ed anche ad altri maghi, era attribuito il potere di trasformarsi in giganti, ma di giganti canonici, qui non si trova nessuna traccia o descrizione univoca.
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