Cronache dalla campuria

a cura di Giovanni Zanzani

Giovanni Zanzani

 

30 agosto 2010 In difesa di Sakineh


Continuando la serie dedicata agli animali vi parlerò dei preti. Tra di essi infatti pur non mancando buoni cani e placidi buoi può succedere di imbattersi in serpenti a sonagli e in vere e proprie jene. In definitiva, è meglio non fidarsi troppo di loro.
Accadeva qui in Campuria un secolo e mezzo fa: alla domenica mattina il bargello girava per il paese assestando legnate a chi veniva sorpreso fuori dalla chiesa perché la norma religiosa che imponeva di santificare le feste era contemporaneamente una norma di polizia. Un uomo molto vecchio che ebbi la fortuna di ascoltare raccontava di aver udito tutto ciò dal suo bisnonno che le legnate le aveva prese sulla schiena.
Ho riportato questo episodio per ricordare a tutti che nel nostro paese i tempi cupi in cui la legge religiosa coincideva con la legge dello stato non sono poi così lontani se bastano poche generazioni per arrivare alle legnate del bargello. Ora le nazioni europee hanno leggi proprie che non possono più essere condizionate dal giudizio che di esse danno le autorità religiose, anche se (soprattutto in Italia) i preti continuano a ficcare il naso nella legislatura come se il filo sanguinario che legò per secoli gli strumenti dei boia alle regole del catechismo fosse ancora intatto.
Se tutto il mondo conosce la vicenda del grande Giordano Bruno arso dal papa, pochi sanno che anche nella nostra umile terra ci furono condanne atroci. Andrea Relencini a Lugo e Fanino Fanini a Faenza furono due persone che la santa madre chiesa mandò al rogo quando ancora non era chiaro che le leggi dello stato non possono essere estensioni dei principi che animano una fede religiosa.
In Iran purtroppo le cose non sono ancora cambiate, così una donna è stata condannata alla lapidazione per adulterio. Mentre tutti ci mobilitiamo per Sakineh augurandoci che i preti iraniani si accontentino delle 99 frustate che già le hanno inflitto e decidano, bontà loro, di risparmiarle la vita, non possiamo far altro che esortare quel buon popolo a fare ciò che noi europei (con molta fatica) abbiamo fatto negli ultimi secoli, buttare fuori le religioni dallo stato facendo buona guardia affinché non ci tornino.
Perchè queste ingiustizie non avvengano più le religioni devono stare fuori dai parlamenti, fuori dai governi e fuori dalle aule di giudizio..
Giovanni Zanzani


Giovanni Zanzani

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La prossima cronaca verrà pubblicata il 13 settenbre 2010

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