I pavarò

Alcuni testi danno per residenti, anche sul territorio da noi esaminato, questi strani folletti dei campi, ma per le loro manifestazioni sanguinarie ed il terrificante aspetto, hanno ben poche affinità con i poetici e dispettosi folletti della Romandìola.
Nonostante ciò, è doveroso da parte mia, censirli, magari a puro titolo inventariale.
Questi folletti, pare abbiano il compito di spaventare i bambini che calpestano i terreni coltivati. Di preferenza, abitano i campi di fave o di fagioli ed hanno un aspetto veramente mostruoso: la testa è simile a quella di un grosso cane, gli occhi simili a tizzoni ardenti, denti di ferro ed una bocca enorme. Le unghie sono artigli ed hanno una coda che assomiglia ad un serpente. Si vestono con gli stracci che rubano agli spaventapasseri ed indossano un cappellaccio di paglia intrecciata. Di norma, sono muniti di un falcetto, col quale colpiscono alle gambe coloro i quali calpestano il seminato; non è possibile sfuggire loro, perché hanno braccia che possono allungarsi a dismisura.

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